L’attività del servizio sociale professionale ha come obiettivo principale la presa in carico globale del paziente, tenendo in considerazione la persona, i suoi bisogni psicologici e sociali, oltre che le reti formali e informali, deputate a sostenere ed attivare percorsi volti all’acquisizione o al mantenimento delle autonomie.

Nel processo d’aiuto al paziente si cerca principalmente di promuovere la persona, la sua capacità di convivere con la malattia nelle sue varie fasi, supportandola al fine di valorizzare le risorse interne ed esterne che le permetteranno di raggiungere un equilibrio e ritrovare autonomie anche in condizioni di malattia e disabilità.

L’obiettivo, che sia a breve, medio o a lungo termine è quello di contribuire attivamente al miglioramento della qualità della vita dei pazienti e dei loro contesti familiari.

Il servizio sociale si inserisce all’interno di un’equipe pluridisciplinare che sin dalla  prima presa in carico del paziente esamina e valuta i bisogni clinici e psicosociali dei pazienti e delle loro famiglie, predisponendo se necessario dei piani di intervento personalizzati, finalizzati a supportare la persona disabile in un percorso di integrazione e promozione sociale.

L’intervento  sociale utilizza il lavoro di rete che consiste nella creazione di legami, sinergie, connessioni tra le varie risorse formali e informali, primarie e secondarie per promuovere il benessere della persona e della collettività

L’importanza del lavoro di rete è individuata anche nel Codice Deontologico dell’Assistente Sociale all’art.38 :

“L’Assistente Sociale deve conoscere i soggetti attivi in campo sociale , sia privati che pubblici, e ricercarne la collaborazione per obiettivi e azioni comuni che rispondano in maniera articolata e differenziata a bisogni espressi, superando la logica della risposta assistenzialistica e contribuendo alla promozione di un sistema di rete integrato”